martedì 9 dicembre 2008

Bruder - Fratelli

Ho due storie da raccontarvi, entrambe collegate sebbene in maniera indiretta.

Storia numero uno. C'era una volta un bambino che viveva in Cile, all'epoca (sono i primi anni settanta) aveva 3 anni e non capiva perchè tutta quella gente intorno a sè girasse con il fucile. Anche suo fratello, di circa 15 anni più grande di lui, aveva tanti fucili, e li teneva nascosti proprio in casa sua. Combatteva contro una persona cattiva, suo fratello. Era il suo idolo. Poi un giorno suo fratello partì, in fretta e furia, destinazione Svezia. Il bambino non capiva perchè. Non lo vide per tanto tempo. Ma lo riabbracciò dopo alcuni mesi, quando fu costretto anche lui, insieme alla sua famiglia, a raggiungerlo in Svezia. La' in Svezia questo bambino ci visse per quasi 30 anni, senza mai poter tornare a casa sua, in Cile. Poi si trasferì in Germania per finire gli studi e in seguito ci restò per lavorare. Questo bambino, che oggi non è più un bambino, l'ho incontrato l'altra sera in un pub, ed è proprio lui che mi ha raccontato questa storia. La persona cattiva contro cui suo fratello combatteva era il signor Augusto Pinochet, che proprio nei primi anni 70 iniziava la sua dittatura. Era un "partigiano" suo fratello, e fu costretto a scappare in Svezia per salvarsi la pelle, come anche tutta la sua famiglia insieme al "bambino" con il quale ho parlato.
Ad un certo punto gli ho chiesto: "Dimmi la verità. Cosa pensavate di tuo fratello tu e i tuoi genitori? In fondo è stato lui la causa del vostro esilio, è per causa sua che avete dovuto abbandonare il Cile e non ci siete più potuti tornare...". Lui mi ha risposto: "Io e i miei genitori appoggiavamo mio fratello, perchè eravamo pieni di rabbia per quello che Pinochet stava facendo al nostro Cile. Immagina un pò se in Italia Berlusconi o qualcun altro un giorno si svegliasse e decidesse di instaurare una dittatura. A te non girerebbero le palle? Non lo imbracceresti anche tu il fucile?". Io ho sorriso...

Storia numero due. Questa è un pò meno complessa della precedente, ed è ambientata nel futuro, imminente. Riguarda il mio di fratello, che lunedì prossimo, 15 dicembre, taglierà il traguardo della laurea di primo livello. Ci sarò anch'io ovviamente, torno in Italia per l'occasione, dopo 3 mesi di Erasmus. Fratè, ti auguro di provare le stesse, bellissime, intense emozioni che ho provato anch'io quando mi son laureato. Sarà così senz'altro..!

Fratelli!



P.S: Domani parto di nuovo. Questa volta sarà solo per 3 giorni. Vado in Irlanda, a Dublin. E questo è veramente l'ultimo viaggio di quest'anno...del 2008 intendo!
Un abbraccio.

sabato 29 novembre 2008

Madrid: il divano, le tapas, Picasso, i disegni giapponesi...

Anche se con qualche giorno di ritardo, pubblico alcune delle foto che ho scattato nello scorso week-end durante il mio (n+1)esimo viaggio.
A Madrid c'era uno splendido sole, a differenza di tutto il resto d'Europa in cui la neve cadeva copiosa. E ne ho apporfittato, ovviamente, per camminare tra le stradine e stradone di questa splendida capitale europea, piena pienissima di vita, di movimento, di perenne cambiamento. L'ho sempre detto, Madrid non ha nulla da invidiare alla più rinomata Barcelona, provare per credere!
Voglio ringraziare innanzitutto il divano di Clemente, davvero comodo e accogliente, e posizionato sotto un immenso AFFRESCO GIAPPONESE, guardate le foto...!
Poi un grazie particolare va alle TAPAS, cioè l'accoppiata birra-stuzzicherie varie da mangiare, che costano un cacchio e che quindi puoi permetterti il lusso di ripetere più e più volte in una sola serata! La tapas più sostanziosa l'ho provata in un locale che era in pieno stile "bettola degli anni 70": con soli 3 euro insieme al boccale di birra il gestore ha iniziato a portarci piatti interi di focacce, pesce fritto, insalata, carne...wwwooowww.
Ma la ciliegina sulla torta, l'apice, il punto notevole, è stato al museo Reina Sofia. Amici miei, raramente mi è capitato di provare la "sindrome di Stendhal"...e stavolta è stata davvero intensa, perchè trovarsi lì, davanti alla GUERNICA (info qui) di Pablo Picasso è un'esperienza davvero unica, da togliete il fiato...se la vedi in foto rende davvero poco, ma dal vivo...mamma mia, dal vivo...è un quadro enorme, 3 metri e mezzo di altezza per 8 di lunghezza, e ti travolge quando ti ci trovi davanti, tutta la violenza e la brutalità della guerra (di OGNI guerra) te la senti come un pugno nello stomaco...da provare, amici, da provare.
Beh, spazio alle foto. Un saluto a tutti. Hasta luego!

Madrid! - November 2008

sabato 22 novembre 2008

Nueva destinaciòn: Madrid!

Nuova partenza, nuovo viaggio, nuova avventura. Si, stavolta è leggermente più un'avventura rispetto agli altri viaggi che ho fatto in quest'ultimo periodo. Forse perché son partito senza dirlo quasi a nessuno....compresi i miei, che in questo momento non immaginano che il loro sciagurato figlio maggiore sia steso su una panchina dell'aeroporto di London Stansted e si stia preparando a passare la notte sulla suddetta panchina. Sono arrivato qui a Londra un'ora fa, alle 23 (in Inghilterra però c'è il fuso orario, un'ora in meno, quindi sono le 22) e ci resterò solo per poche ore, il tempo di aspettare l'altro aereo (RIGOROSAMENTE RYANAIR) che mi porterà a Madrid. (Queste sono le meraviglie del mondo moderno:conviene di più volare dalla Germania all'Inghilterra e poi dall'Inghilterra alla Spagna che non fare un volo diretto...!). Se infatti circa un mese fa sono andato a rompere le scatole ad Andrea in Svezia, adesso è la volta del mitico, unico, inimitabile, entusiasmante, impotente, CLEMENTE! Dovrà sopportarmi fino a lunedì mattina all'alba, quando ripartirò per Karlsruhe.
Intanto mi guardo intorno. C'è tanta gente che come me è in assetto da "notte insonne". Proprio di fronte a me è seduta una coppia di ragazzi. Stanno parlando tra di loro, e riesco a cogliere la frase:"Sine sine mò sciamu, aspetta nu pocu...". Il mondo è veramente troppo troppo piccolo.
Intanto provo a dormire, ma non è assolutamente facile. Non per la posizione scomoda su questa panchina, ma per uno stramaledetto orsetto inglese che continua a suonare il tamburo e a fare casino con un fischietto, ormai è più di un'ora che va avanti...all'inizio era simpaticissimo, ma adesso è diventato odioso! No no amici, non ho fumato roba pesante, l'orsetto qui in aeroporto c'è veramente! Oh dico davveroooo, perché non mi credete? Va beh, ok, allora guardate questo video!




lunedì 17 novembre 2008

Berlin fahrt - Berlino, il passato, le due facce. Città da vivere.

Non è la solita capitale europea per turisti. Questo lo sapevo prima di partire e l'ho visto con i miei occhi. Ha una bellezza tutta sua, Berlino. E' una città tutta da vivere, con due, grandi, opposte, differenti facce. Ma con milioni di sfaccettature. La Berlino dell'est, con i suoi palazzoni immobili e freddi se vuoi, ma espressivissimi, carichi carichi di storie e di vite dentro; la Berlino Ovest, moderna, tecnologica, architettosa (lo so, questa parola non esiste, ma voglio usarla lo stesso, va bene?!?), oCcIdEnTaLe. Queste due Berlino sono ormai fuse tra loro, e il risultato è un immenso quadro pieno di sfumature.
Vedere quei pezzi di muro ancora in piedi fa venire i brividi. In fondo, son passati meno di 20 anni. E ancora più brividi mi ha dato la visita nei bunker sotterranei, dove appunto fino a 20 anni fa soldati di diverse nazioni giravano lì sotto. E i bunker anti-nucleari. Mio Dio. Da provare. Tutti dovrebbero vedere quello che siamo riusciti a fare. Per non farlo mai più.
E' un meltin-pot di popoli, Berlino. Come qualsiasi altra città del mondo, ormai...ma credo che per Berlino abbia un significato ancora più particolare.
Basta con le parole, lascio spazio alle immagini. Sono tante, lo so. Ma sappiate che ne ho scattate più del doppio!



Berlin Fahrt, 14-16/11/2008



---- NOTA TECNICA ----

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venerdì 14 novembre 2008

Preparo le valigie, si va a Berlino!

Parto tra due ore e mezza, alle 4 del mattino. Quindi non ha senso dormire...meglio stare svegli e aspettare l'ora X! Tra una mezzoretta scendo al bar per una birrozza con gli altri che partiranno insieme a me...cosi' ci scaldiamo un po', che comincia a fare freddino qua in Germania..
Tornero' domenica, intorno a mezzanotte. Ovviamente postero' foto e commenti al mio ritorno!
Ciao a tutti e buona vita.

domenica 9 novembre 2008

Non mi giustifico. Le mie non erano CARINERIE. E non chiamo IMBECILLE chi non è d'accordo con me.

Credo di dover spiegare e puntualizzare un pò di cose...penso che un pò tutti vi aspettiate che io dica qualcosa, che ci sia un "Marcello 2" dopo il putiferio che si è scatenato a seguito del mio post precedente. Bene, ho alcune cose da dire. Solo poche righe, non voglio annoiarvi.

Quello di due giorni fa posso definirlo un raptus, un colpo di follia omicida immaginaria che, per fortuna, non ha sortito effetti (il caro amato Silvio nazionale è ancora lì, vivo e vegeto...!). Ve lo immaginate cosa sarebbe successo se proprio in questi due giorni gli fosse accaduto qualcosa?!? Mi sarei sentito in parte colpevole per un "omicidio immaginario"!

Ora, scherzi a parte, faccio quello che gli inglesi chiamerebbero "apologize" ed ammetto le mie responsabilità: non è bello ciò che ho scritto. E' vero, la morte non si augura a nessuno. Così facendo mi sono in un certo senso abbassato al livello di chi volevo criticare. Credo sia stata un'assoluta mancanza di coerenza da parte mia. E allora, umilmente ma non con la coda tra le gambe, chiedo scusa. Non so a chi ma chiedo scusa.
Questo non vuol dire che io stia ritrattando le mie idee e le mie convinzioni. Giammai. Sono e resto convintissimo delle mie idee politiche, sociali, economiche e quant'altro (anche se non so se sia corretto chiamare ciò che ho in testa "IDEE"...forse sarebbe più corretto definirle "SPRAZZI DI LUCE IN UN MARE DI NEBBIA"!). Ma, come mi ha fatto notare qualcuno nei commenti che in tanti mi avete lasciato, non è questo il modo di cambiare le cose. Lo so. E vi ringrazio.
La rabbia in me resta. Ma credo che la scelta migliore sia far nascere qualcosa da questa rabbia, usare l'energia da essa creata per costruire qualcosa, non dissiparla per distruggere ciecamente.
E allora, forza, di nuovo in piedi, si riparte. Con il sorriso ovviamente.
Vi saluto tutti!

Marcello

venerdì 7 novembre 2008

VOGLIO BERLUSCONI MORTO. E adesso intercettatemi.

Ok, adesso basta. E' da parecchio tempo che sul mio blog non tratto argomenti del genere, ma quando è troppo è troppo. Voglio gridarlo, e non me ne frega niente che qualcuno possa accusarmi di terrorismo, o di istigazione a non so cosa, o di qualsiasi altra puttanata del genere: VOGLIO BERLUSCONI DEFUNTO. Niente violenza, sia chiaro. Voglio soltanto un segno dal Cielo. Un'arteria ostruita, un boccone di caviale di traverso, uno scivolone sulle scale. Qualsiasi cosa. Ma ho bisogno di un segnale della giustizia divina. Non riesco a spiegarmi perchè un ragazzo di 30 anni venga stroncato sul colpo da una malattia improvvisa, o perchè un padre di famiglia perda la vita sul posto di lavoro, o perchè una donna perisca di violenze.....e questo monumento di imbecillità, presunzione e assoluta mancanza di qualsiasi senso civile sia invece ancora lì, a girare per il mondo e a rappresentare la mia nazione sparando puttanate su puttanate, così, senza alcun problema, senza pensarci su due volte...e dopo due minuti a giustificarsi dicendo "NON HO MAI DETTO QUESTO" oppure "NON SONO STATO CAPITO"...o addirittura "CHI NON MI CAPISCE E' UN IMBECILLE". E intanto vara leggi assurde, idiote, senza senso...la cosa che davvero mi fa più incazzare in assoluto è la politica energetica che lui e lo stuolo dei suoi colleghi-coglioni hanno deciso di abbracciare. Cazzo, non voglio pensarci, non voglio pensarci, divento pazzo.
Si, lui rappresenta anche me. E questa cosa, davvero, non la concepisco. Ed iniziano a non concepirla in tanti....eppure lui è lì, legittimato da milioni di persone che l'hanno votato. Sono pieno di rabbia, maledizione.

Scusate, davvero, non riesco a ragionare, mi sto sfogando sulla tastiera sensa riuscire a costruire un discorso vero e proprio. Ma è che, veramente, non ce la faccio più. E, credetemi, vedere quello che succede in Italia DALL'ESTERO dove io sono, fa una sensazione ancora più strana. Ti dà il mal di mare. Stiamo naufragando. Stiamo naufragando. Stiamo naufragando. E noi siamo tutti insieme, chiusi nella nave, a guardare la televisione....mentre la nave affonda...

Fumatevi con me questa canzone: La razza in estinzione, del grande Giorgio Gaber.

sabato 1 novembre 2008

DOPPIA FACCIA a chi?!?!?!

...e può capitare che, per il party di Halloween organizzato ad HaDiKo (che, per chi non lo sapesse ancora, è il campus in cui vivo) la mia faccia si sia sdoppiata in due: TWO FACE, direttamente da Batman! (notare anche il diverso colore degli occhi...per la serie: quando ci mettiamo, le cose le facciamo per bene!).





Se vuoi contattarmi per informazioni su questa stupenda maschera scrivimi qui: pensopositivo@hotmail.it

martedì 28 ottobre 2008

Foto foto foto from Stockholm!!!

Ecco finalmente il post più atteso: LE FOTO del mio viaggio a Stockholm!
Divertitevi, io l'ho già fatto! ;-)


My magic trip in Stockholm!



Buona visione!

lunedì 27 ottobre 2008

Diario di viaggio - Giorno 6

Ore 11:25

La colonna sonora è uguale in ogni pullman di ogni paese del mondo:un sottofondo che è un misto di rumore di motore e di musica a basso volume (di solito musica anni 80-90) diffusa dalle casse di mediocre qualità del pullman. In più, se si tratta di una navetta che porta all'aeroporto, si aggiungono anche le voci dei passeggeri in lingue diverse. Quest'ultimo è il mio caso. Da circa 10 minuti ho lasciato la stazione T-Centralen, diretto verso l'aeroporto di Skavsta. Ancora poche ore in terra svedese (sicuramente non saranno le ultime, ci tornerò, ne sono più che certo) e alle 13:50 il mio fidato aereo RyanAir mi riporterà a Karlsruhe. Anche questo nuovo viaggio volge al termine. Sono un pò malinconico, lo ammetto. Ho vissuto 6 splendidi giorni qui a Stockholm e mi dispiace andare via. Non che mi dispiaccia tornare in Germania, anzi...! Ma si sa, ogni volta che si parte un pò di te stesso resta nel posto che lasci e, nello stesso tempo, ti porti via qualcos altro. Questo, come ogni altro viaggio che ho fatto, mi ha dato tanto e me lo porterò dentro per sempre. Devo un enorme GRAZIE ad Andrea. Raramente ho incontrato amici così ospitali e disponibili. So che sei impegnatissimo fino a dicembre, Andrea, ma sappi che la mia porta è sempre aperta. Ed è aperta anche per tutti voi che mi seguite su questo blog, piccolo specchio della mia piccola grande vita...


Ore 16:05

Just landed! Il volo RyanAir numero 1628 è atterrato in perfetto orario. Sono in coda per uscire dall'aereo. Welcome back in Deutschland!

Diario di viaggio - Giorno 5

Ore 13:30

Era ovvio che, dopo una nottata del genere, la sveglia dovesse essere necessariamente ad ora tarda. Adesso, mentre scrivo, sono ancora nel letto, un pò rintontito e con un bel dolorino al ginocchio (causa: una botta presa sulla scala mobile della metropolitana mentre facevo il cretino...cosa volete farci, è nella mia natura!). Ma sono quegli acciacchi che ti porti dietro con un sorriso, quasi come un originale souvenir di questo indimenticabile viaggio...e rivedo una carrellata di volti, ad ognuno è associato un ricordo...ed ecco Roberto, simpaticissimo colombiano con il sorriso sempre stampato in faccia..e Bolognino, che a fine serata ha agganciato una overtrentenne...e rivedo quel ragazzo spagnolo che è entrato in un cinema in pieno centro di Stockholm, è andato verso il bancone dei popcorn e senza pagare se n'è infilati un chilo nelle tasche...rivedo Andrea (che all'estero è un nome femminile), un angelo che è sceso sulla terra ed ha assunto le sembianze di una ragazza svedese..tutte queste persone, insieme a tante e tante altre, per uno strano gioco del destino hanno incrociato anche solo per pochi minuti la mia strada, e chissà se ci rivedremo mai più!


Ore 20:42

Questa domenica è passata senza che me ne accorgessi. Mi è servita per ricaricare le batterie. Intanto le ore passano e l'ora della mia partenza si avvicina. Tra qualche minuto si va a cenare da Daniela, da Salerno con furore...!

domenica 26 ottobre 2008

Diario di viaggio - Giorno 4

Ore 14:38



Mentre aspetto che i tortellini siano pronti (il sughetto di pancetta e panna l'ho già preparato), ripenso un pò ai paesaggi che ho visto poco fa. Io ed Andrea abbiamo passeggiato per diverse ore nei dintorni del suo campus. Una zona incantevole: boschi, laghi, natura incontaminata, ragazze che fanno jogging, prati sconfinati, casette tipicamente svedesi...l'ideale per rimettersi in pace con il mondo, qualora ne avessi bisogno (adesso no, sono più che in pace).
Passeggiando per quelle stradine sterrate Andrea mi raccontava di quando, l'anno scorso, è stato insieme ad altri amici nel nord della Svezia, sul circolo polare artico, dove d'inverno tutto è bianco, dove ci si muove con le moto da neve e con le slitte trainate dai cani, e dove si può vedere la magica, divina aurora boreale. Prometto a me stesso che lo farò anch'io un viaggetto del genere. Li adoro questi maledetti paesi del nord europa, non posso farci niente. Come anche, cascasse il mondo, un giorno riuscirò ad andarci, in Islanda...È pronto, si mangia. A dopo.


Ore 19:00

Stasera si prevede una notte senza fine. Si va all'Ambassadeur. È una delle discoteche più esclusive di Stockholm. Non che io vada pazzo per le discoteche. Anzi spesso non le sopporto. Ma stasera farò un'eccezione. Mi hanno detto che ne vale la pena...


Ore 4:45

In realtà adesso sarebbero le 5:45 ma mentre eravamo all'Ambassadeur è scattata l'ora solare, quindi..un'ora in più da vivere in questa assurda notte. Si perché non trovo nessun altro aggettivo per descrivere la nottata che è appena passata. Stanotte, lo dico senza esitare, ho visto le ragazze più belle che mi sia mai capitato di vedere. E ne ho viste tante, troppe. Qua ce l'hanno nel dna la bellezza, non c'è niente da fare. Parlavo con un amico qualche giorno prima di partire, e mi diceva che in Svezia rischi di uscirne pazzo. Gli dò ragione dopo questa notte. A dir poco divertente il modo di procurarsi da bere SENZA PAGARE degli amici della comitiva di Andrea (che in questi giorni è diventata un pò anche la mia comitiva):si punta un bicchiere o una bottiglia lasciata incustodita per un attimo su un tavolino o su un bancone, si aspetta il momento giusto e ZZAC, il drink è tuo! Mi hanno detto che una sera si sono completamente ubriacati conquesto metodo...mitici!Beh, ora è meglio mettersi a dormire, sono praticamente le 6 del mattino...

sabato 25 ottobre 2008

Diario di viaggio - Giorno 3

Ore 10:35

Davanti ad una sostanziosa colazione a base di latte e cioccolato, pane e marmellata e un kannelbulle (una ciambella alla cannella, dolce tipico svedese) mi appresto ad iniziare il mio terzo giorno nella città capitale della Svezia. Ieri è stata una giornata intensa ma perfetta, credo di aver camminato per almeno 20 km, oggi sicuramente camminerò di meno ma vedrò Stockholm sotto un'altra luce. Il cielo infatti è grigio e nuvoloso, e un vento freddo soffia senza interruzioni. Non so perché ma sento che anche con le nuvole questa città è splendida allo stesso modo di ieri. Ora finisco di prepararmi. Tra qualche minuto, zaino in spalla, si parte ad esplorare nuovi angoli di questa città bella e silenziosa.


Ore 14:00

Andrea mi ha appena inviato un sms:"Mi sono stancato, oggi stacco prima, ti raggiungo in centro tra un pò". Lo aspetterò seduto su una di queste panchine in cemento con vista su Sergel Torg, una grande piazza piena di negozi e centri commerciali. È venerdì pomeriggio e in giro c'è tantissima gente che fa shopping. Stockholm è una città molto ricca, come tutta la Svezia tra l'altro. In questi giorni osservando la gente intorno a me ho notato un particolare non trascurabile: in giro per le strade si vedono tantissime coppie molto giovani con figlio al seguito, spesso anche più di uno per coppia. È una nazione con un altissimo tasso di natalità. E mi sembra anche logico. Con delle mogli così...
Anche oggi ho camminato abbastanza, andando a scovarmi angolini nascosti della città, spesso fuori dai circuiti turistici...mi piace uscire dai vialoni pieni di negozi per turisti ed infilarmi invece nelle stradine frequentate da poca gente...e mi è capitato ad esempio, poco fa, di entrare in una chiesetta dove un duo pianoforte-voce suonava musica in svedese (o almeno credo fosse svedese!).
Ok, Andrea mi ha fatto uno squillo, significa che tra circa 10 minuti sarà qui. Intanto lo aspetto continuando a guardare la gente intorno a me...mamma mia che roba! ;-)


Ore 20:21

Seduto sul divano in camera di Andrea mi rilasso un pò. Questo pomeriggio, dopo esserci incontrati in centro (oltre ad Andrea c'era anche Luca, il bologna!), siamo andati a mangiare hamburger e patatine in un fast food e poi abbiamo continuato a vagare per le strade del centro pullulanti di gente. Stasera, dopo cena, andremo in giro per Stockholm by night. Inizio ad innamorarmi di questo posto.

venerdì 24 ottobre 2008

Diario di viaggio - Giorno 2

Ore 9:38

So che tutti speravano che ieri Andrea non venisse a prendermi...bah, magari un pò lo speravo anch'io!!! Ovviamente scherzo, anche perchè senza di lui davvero non so cosa avrei fatto!Sono in metropolitana e 2 minuti fa Andrea è andato via in università, ci resterà per tutto il giorno per lavorare sulla tesi. Io sono pronto per la mia prima giornata in giro per Stoccolma. Sono euforico. La metro è arrivata alla mia fermata. Scendo.


Ore 12:00
Sto camminando da più di due ore, è mezzogiorno in punto e qui in Svezia il sole non è in posizione verticale sulla mia testa ma si mantiene di poco alto sull'orizzonte. Le giornate durano ancora abbastanza da poter godere di un numero sufficiente di ore di luce. E oggi di luce ce n'è in abbondanza, la giornata è splendida, non c'è mezza nuvola in cielo. Mi hanno detto che era parecchio che qui non si vedeva un tempo così. Quando si dice il culo. Ora sono seduto su una panchina e di fronte a me il mare, freddo e un pò increspato, separa Gamla Stan, l'isola sulla quale mi trovo, da Skepps-Holmen, un'altra delle 14 isole sulle quali Stockholm si estende. Il mare è dappertutto, te lo trovi dietro ogni angolo, freddo ma pulitissimo nonostante navi e traghetti lo attraversino in continuazione. C'è un uomo dai lineamenti asiatici che, in piedi accanto a me, sta lanciando tanti pezzetti di pane ai gabbiani. Mentre li guardo volare leggeri faccio qualche foto, poi mi alzo e riprendo a camminare.
Ore 16:12
Le mie gambe stanno pulsando come quelle di Pantani dopo la scalata del Mortirolo (adesso alzi la mano chi di voi ha letto Mortiloro...ok, potete abbassarla grazie!). Non so per quanti km ho camminato, ma so per certo che l'ho fatto per quattro ore quasi ininterrottamente. E non sono ancora stanco. È rilassante passeggiare in questa città, ed è ancora più bello farlo senza una meta precisa, senza cartine o guide turistiche. Vai dove ti porta il cuore. O lo stomaco. E così eccomi ad entrare in un McDonald's e divorare in 30 secondi un cheeseburger, oppure seduto sui gradini di uno dei tanti porticcioli che costellano la città a fare foto mentre il vento tagliente mi gela la faccia (è vero che c'è il sole ma sono pur sempre in Svezia!). Ma i momenti più intensi li ho vissuti camminando lungo l'isola di Sodermalm, una delle più grandi di Stockholm. Lungo il percorso infatti ho notato in lontananza un grosso edificio interamente costruito con mattoni rossi e con un'altissima torre, quasi sicuramente in passato era una fabbrica. Decido di avvicinarmi e noto che parecchia gente si sta avviando nella mia stessa direzione. Molti ragazzi e ragazze. Arrivo davanti al grosso cancello (aperto) di questo edificio e leggo "Riddarfjardsskolan Balettskolan". Decido di entrare. Dopo pochi secondi inizio a capire in che posto sono entrato: "Balettskolan", anche per chi non spiaccica una mezza parola di svedese, sta per Scuola di danza. E' stato il mio primo, vero impatto, con la componente femminile svedese. Un mare di capelli biondi e di occhi azzurri mi ha assalito. Poi non ricordo più niente. Ricordo solo che sono svenuto e che mi sono risvegliato in un posto che si chiama "C.P.I.R.D.T.S.C.D.S.C.D.V.D.T.R.S." cioè Clinica Per Il Recupero Di Turisti Stranieri Colpiti Da Shock Da Visione Di Troppe Ragazze Svedesi. Dopo una breve convalescenza mi hanno dimesso.
Ora sono seduto sui gradini esterni di una grande chiesa, anch'essa in mattoni rossi. Avevo bisogno di sedermi un pò, e sono entrato. Che pace. Che silenzio. Seduto in uno degli ultimi banchi mi son rilassato e solo dopo qualche minuto ho intravisto, vicino all'altare, una piccola bara bianca, pronta probabilmente per un funerale. Cazzo, la vita...
Ore 18:20
Sono appena rientrato dal mio lungo giro in città. Sono steso sul letto della camera di Andrea, stremato. Dopo quella chiesa ho visto ancora tante e tante cose, ma sono troppo stanco per scriverne. Mi sto addormentando. Chiudo gli occhi.

giovedì 23 ottobre 2008

Diario di viaggio

E' che ancora non ci credo. Per questo sorrido come un deficiente. Però mi sa tanto che è vero. Gli indizi sono tanti: l'aria fresca e secca, gli infiniti boschi di betulle che circondano la strada che ora sto percorrendo intervallati da grandi prati dove dei cavalli pascolano liberamente, le case rosse con i bordi bianchi e i tetti spioventi, le circa 700 SEK nel mio portafogli, le tre biondine sedute nei posti accanto al mio. Si, mi sa tanto che in Svezia ci sono arrivato davvero. Una prova concreta l'avevo già avuta prima, mentre ero in aereo. Non so quanto ho dormito, so solo che mi sono svegliato di colpo a causa di un forte mal d'orecchi, l'aereo infatti era già in fase di atterraggio e il cambio di pressione mi stava facendo esplodere i timpani. Strano, ho preso l'aereo decine di volte e non mi era mai successo...ma mi è bastato guardare fuori dal finestrino per dimenticarmi in un attimo del dolore: il Mar Baltico era sotto di me e si infilava nella terraferma creando migliaia di isolette, ognuna con i suoi alberelli rigogliosi, e ancor più dentro bucherellando i boschi con centinaia di laghi e laghetti. Surreale. Adesso manca ancora un'ora prima che questo pullman, partito dall'aeroporto di Skavsta, arrivi a destinazione e mi lasci nel centro di Stockholm. Là ci sarà Andrea ad aspettarmi, o forse è meglio dire: ''Là ci sarà Andrea ad aspettarmi?!?''. Ma si, al massimo chiedo ospitalità a qualche svedese...!

mercoledì 22 ottobre 2008

Il biondo nord Europa.

Domani mattina parto per la Svezia. Si, la Svezia. La patria delle renne, dell'Ikea e delle svedesi (!!!). Destinazione Stoccolma. Vado a trovare il mitico Andrea, che saluto e che compatisco...poveraccio, dovrà sopportarmi per ben 5 giorni!

Torno lunedì prossimo, spero di avere tante cose da raccontare al mio ritorno.

Vorrei solo sottolineare che, in pieno stile MARCELLO, ho pagato il biglietto di andata e ritorno soltanto 4 euro (QUATTRO EURO), un euro per l'andata e 3 per il ritorno. Per la serie: "La crisi c'è ma, per una volta, non si sente!".

Saluti a tutti. A presto!

domenica 19 ottobre 2008

Il fumatore di musica




Volare. Volare con la mente, o volare per davvero. Qual'è poi la differenza? In fondo noi siamo fatti per la maggior parte di pensiero, quindi volare con la mente vuol dire in fin dei conti volare per davvero.

Volare sulle luci soffuse dell'alba, o sul suono dell'acqua che, dopo la pioggia, cade goccia a goccia dalle foglie degli alberi, o volare sulle ali leggere e vellutate della musica. Già, la musica. Il dono che qualcuno, da lassù, ci ha fatto per dirci che non tutto è perduto, che non è vero che la vita è solo tristezza e dolore, che su questa terra c'è ancora posto per la bellezza, per il sorriso, per la Vita. E' il più gran mistero. Come sia possibile che da una corda che vibra, da un misto di UNO e di ZERO, da una pernacchia soffiata in un tubo di ottone, dal battito di un bastoncino di legno su un pezzo di pelle, dall'aria che passa attraverso mucose e pezzi di carne venga fuori un insieme così talmente perfetto di tempo e note, non lo capirò mai e nessuno potrà mai farlo. Proprio in questa impossibilità di comprenderne il perchè sta la bellezza della musica. Suonare un pianoforte, far vibrare le proprie corde vocali o semplicemente ascoltare la musica prodotta da qualcun altro, e non sapere in quale punto dell'universo è scritta la legge per cui tutto ciò può esistere: è o non è questo un mistero per il quale vale la pena di non pensare, per un attimo, alle cose che ogni giorno di schiacciano, ci sovrastano, ci annientano, ci tolgono la voglia di guardare il blu del cielo e ci obbligano invece a fissare la punta delle nostre scarpe?

E allora spengo la luce, chiudo per qualche minuto la mia porta sul mondo e chiudo anche gli occhi. Ma apro le orecchie, che uso come occhi. La vedo la musica, la guardo passarmi accanto, girarmi attorno, fermarsi ad osservarmi mentre la osservo. Posso vederla solo se ho davvero chiuso gli occhi, se la mia mente è sgombra da qualsiasi altro pensiero che, di solito, è irrimandabile e vitale ma che in questi attimi è inutile. E le sue onde mi cullano, il suo calore mi scalda e la sua brezza mi rinfresca. Volo. E dopo qualche minuto torno sulla terra, rigenerato.
A volte mi sento un "fumatore di musica". Mi capita spesso, durante la giornata, di provare una necessità incombente, una voglia forte e irresistibile. E allora tiro fuori dalla tasca il mio ormai fido e inseparabile cellulare tuttofare (che ha le stessa forma e le stesse dimensioni di un pacchetto di sigarette), metto le cuffie nelle mie orecchie così come il fumatore infila tra le labbra la sigaretta e "mi accendo una canzone", che ha all'incirca la stessa durata di una fumata. Aspiro le note con avidità, mi dà fastidio se qualcuno mi disturba durante questi piccoli istanti di piacere. E alla fine, quando sono arrivato al mozzicone, mi resta addosso il sapore e l'odore, e mi resta dentro qualcosa di ogni canzone che ho ascoltato. Un pò come le sigarette, solo che con quelle l'unica cosa che ti resta dentro è la merda nei polmoni...
Ci sono canzoni che fanno parte del mio DNA. Canzoni che risvegliano in me immagini luminose, o dark, o ambientate in luoghi affollati, o desolati, ricordi di pasta e ceci, di nonno, di velocità, di sconforto, di neve. Me lo ricordo ancora, nevicava quella sera di tanti anni fa, come mai aveva nevicato prima nella mia Squinzano. Io, dalla finestra della mia camera, guardavo i fiocchi scendere dal cielo nero della notte e nello stereo c'era "Bijou" dei Queen (che è la canzone che stai ascoltando in questo momento se hai avuto l'accortezza di premere PLAY all'inizio!). Musica dall'anima che va a fondersi con la realtà, amplificandola.
Faccio finta di essere una persona colta, radical-chic e dai gusti raffinati e chiudo con una citazione. Di Friedrich Nietzsche per l'esattezza:
"Senza musica, la vita sarebbe un errore."

giovedì 16 ottobre 2008

- Un ragazzo brasiliano:"Da noi PEPERONI vuol dire SALAME". - Io:"E come si dice PEPERONI?". - Lui:"PEPERONI!". - Io:"Ah..ok!"

Stamattina mi sono svegliato con la pioggia e con le voci vivaci delle donne delle pulizie che, due volte a settimana, puliscono il mio piano. Anche stanotte ho sognato tanto, ma non ricordo minimamente cosa. Mi piacciono le notti piene di sogni, puoi incontrare tanta gente, parlare con persone che magari non vedi da tanto tempo, visitare luoghi sconosciuti o, meglio, inesistenti...
Ora sono al lavoro sul mio piano di studi. Le lezioni iniziano il prossimo lunedì e c'è ancora parecchio da fare. Orari da controllare, professori da contattare (meno male che c'è l'inglese, santa persona chi l'ha inventato), numero di crediti da far combaciare...ma ci siamo, ci vorrà ancora un bel pò di smanettamento ma ci siamo! In più il corso di lingua tedesca procede bene, anche se, lo ammetto, potrei applicarmi un pò di più...colpa della TROPPA ORGANIZZAZIONE di questo posto, c'è sempre qualcosa da fare ed è da scemi tirarsi indietro!!

E' una bella città Karlsruhe. Mi piace il colore giallorossoarancione dei milioni di foglie che, ora che è autunno, inondano le sue strade e i suoi marciapiedi. Ogni volta che ci cammino penso sempre che, sotto tutte quelle foglie, potrebbe nascondersi qualsiasi cosa...ma per ora non mi è ancora capitato di pestare con i piedi nessun "regalo sgradito"! Mi piacciono le biciclette che qui sono più usate delle auto. "Possibile" rifletto tra me e me "che a Squinzano per fare 500 metri ed andare a comprare il pane io debba prendere la macchina, mentre qua faccio tranquillamente 3 - 4 km con due buste stracariche di spesa nel cestino della mia bici?". Inspiegabile. Non mi piace invece il fatto che la birra costi troppo poco. Perchè questo significa solo una cosa. Che mi vogliono morto. :-D

Buona giornata a tutti voi.

lunedì 13 ottobre 2008

- PAUSE -










[voglio che prima di inizare a leggere tu faccia partire questo video. è la musica che ho in testa mentre scrivo.]
Sono le 16:38 di questo nuovo lunedì di questa nuova settimana che, in punta di piedi, va ad aggiungersi alle altre già passate. Incredibile come passi il tempo, non mi sembra vero di essere qui già da 3 settimane. Eppure, al contrario, mi sembra nello stesso tempo di essere qui da sempre. Assurdo.
In questo momento sono seduto, davanti a me un libro aperto, una matita ed un dizionario. Sono in aula, a lezione di tedesco. O meglio, ERO a lezione di tedesco fino ad un attimo fa perchè adesso sono sospeso in una specie di dimensione senza spazio e tempo. Il tempo si è bloccato per qualche minuto, ho premuto PAUSE e quindi posso pensare-dire-scrivere tutto quello che voglio mentre le cose e le persone intorno a me restano ferme, immobili e immutabili. Quando avrò finito, premerò di nuovo PLAY e tutto ripartirà da dove l'avevo lasciato. Mi alzo e inizio a camminare tra i banchi di questa stanza. La professoressa ha un gesso in mano e sta scrivendo sulla lavagna delle parole che per me, man mano che i giorni passano, iniziano ad avere un senso. Guardo in faccia uno ad uno tutti gli altri ragazzi che, come me, sono in quest'aula per cercare di imparare qualcosa di questa lingua spigolosa ma anche morbida, latina ma anche nordica, complessa ma decifrabile. C'è Leticia dal Brasile, Angela Sun Bo da Singapore, Andreea dalla Romania, e poi altri e altre da Bulgaria, Malaysia, Spagna, Cina, Belgio, India...e siamo tutti qua, ognuno con la sua personalissima vita, con le sue idee, le sue più strane usanze e convinzioni. E penso a me, alla strada che ho percorso fino ad arrivare qua, le scelte che ho fatto, i NO e i SI che ho detto, quelli che non ho detto e quelli che avrei voluto dire. E rivedo tutta la gente che in tutti questi anni, camminando per la sua strada, anche solo per un secondo ha incrociato la mia, lasciandomi qualcosa di sè e prendendo qualcosa di me. Che fantastica storia è la vita. In questo momento non riesco davvero a capire chi dice che la vita è fatica, è dolore, è tristezza. Come si fa a non sorridere davanti a ciò che la vita ci regala? Senza pagare niente poi...che in questo periodo di crisi non è una cosa da poco! Basta solo allungare la mano, alzarsi un attimo dalla comoda poltrona che ha ormai assunto la forma precisa del nostro sedere ma che inesorabilmente si trasforma pian piano in una vorace sabbia mobile, e raccogliere i frutti che il mondo ci dona. Il mondo è talmente pieno di gusto che è da sciocchi non assaporarlo.
Paolo. Stanotte ho sognato Paolo. Mi viene in mente soltanto ora che è pomeriggio. Non ricordo esattamente che tipo di sogno fosse, ma son sicuro di averlo visto stanotte, di aver parlato con lui, chissà cosa ci siamo detti...(Paolo è un amico che oggi non c'è più, se n'è andato ormai più di 4 anni fa...e ogni tanto ci ripenso, e ho tanti rimorsi...). Sorrido di nuovo. Grazie, Pà. E grazie anche a te nonna Lucia! Ieri ti ho telefonato dopo un mese che non ci sentivamo, ed è sempre una gioia sentirti quando mi saluti con "Ciao ciao la nonna ciao ciao ciao la nonna tua...!". Grazie a te, pianoforte. Non ti suono da tanto, mi manchi! Grazie alla nebbia di Karlsruhe che, l'altra notte, mi ha fatto partire un brivido lungo la schiena. Grazie al professor Curti che l'altro giorno ha risposto alla mia mail iniziando con "Caro Marcello" e grazie al professor Pugno che, l'anno scorso, è stato il mio incubo per parecchie notti. Grazie al camion dei pompieri con il quale, da bambino, sognavo di salvare il mondo. Grazie a Federico che l'altra sera mi ha riaccompagnato in camera perchè non ricordavo dove fosse....non so dove mi sta portando questo flusso di coscienza, anche perchè se lo sapessi non sarebbe un flusso di coscienza...ma cosa c'è di più bello del partire senza sapere come e dove si arriverà...? In fondo non è forse questa la vita? Molti la vedono come un CAMPO CONSERVATIVO (scusate per la citazione ingegneristica...a volte mi ricordo che sono un ingegnere e sorrido anche per quello...!) in cui gli unici punti notevoli sono la partenza (la nascita) e l'arrivo (la morte). Per me non è così. La vita per me è tutto quello che c'è in mezzo. E allora ho voglia di riempirla, questa vita, di fare quante più cose è possibile, di visitare tutto il mondo, di conoscere ogni uomo su questo pianeta, di imparare anche ciò che è diverso da me, perchè io non sono Super Mario: io ho solo una vita a disposizione.

Per oggi va bene così. Torno a sedermi al mio posto, riprendo la mia matita in mano (grazie anche alla matita, che mi dà la possibilità di fare ciò che nella vita non è possibile: CANCELLARE e RISCRIVERE) e premo PLAY. Il tempo riparte, e io sorrido pensando che potrò fermarlo ancora, tutte le volte che vorrò.

martedì 7 ottobre 2008

LE FOTO DELLA SETTIMANA! Anche da Karlsruhe!!!

Dopo tanto tempo ho deciso di tornare alle vecchie abitudini. Per quanto riguarda GiroDiBasso ovviamente. E allora eccoci qua con una nuova puntata di "Le foto della settimana" che in questo caso potrebbero essere le foto del mese....e ne ho un bel pò da farvi vedere! E' scontato sottolineare che tutte le foto che vedrete sono state scattate qui, in terra Germanica, dove la birra si beve a litri dai rubinetti del bagno, dove se usi l'ombrello mentre piove ti guardano strano, dove il bidet non esiste (ridi Giovà ridi....!), dove UDITE UDITE tutti si salutano dicendo CIAO...si, avete capito bene, il saluto italianissimo CIAO è molto di moda in Germania e lo usano TUTTI!

Beh, partiamo con le foto và!


FOTO 1 - Come ottenere un Porsche Cayenne partendo da un deodorante per ascelle

E' proprio vero che i tedeschi sono avanti. Guardate un pò che cacchio di gioco ci hanno fatto fare in giro per la città. Siamo stati divisi in gruppi e ad ogni gruppo è stato dato un oggetto, al mio è toccato un deodorante. L'obiettivo del gioco era fermare la gente per strada e chiedere di scambiare quell'oggetto con qualcos'altro che il malcapitato aveva in tasca o nella borsa o nello zaino. E così è partita una serie ASSURDA di scambi, del tipo: il deodorante è stato scambiato con un accendino, l'accendino con UN KIWI (lo scambio è documentato nella foto affianco. Ebbene si Giovanni, quella ragazza è bionda, è tedesca e non si fa...la frase puoi continuarla da solo!), poi il kiwi con un cd di musica turca (!!), il cd con UN CALZINO USATO ( proprio così, una ragazza si è tolta una scarpa, si è tolto il calzino e ME L'HA DATO SENZA PROBLEMI!!!), il calzino usato con una cintura da donna, la cintura con un libro di cultura francese....eccetera eccetera.


Ho visto un gruppo che è riuscito a farsi dare da un signore il sellino della sua bicicletta....ogni commento è superfluo (nei confronti del signore con la bicicletta, ovvio!). Mi hanno raccontato che il signore in questione si sia allontanato pedalando e sorridendo......


FOTO 2 - La colazione tedesca. Ovvero come ubriacarsi alle 11 del mattino.



....e questa qui affianco, signore e signori, è la famigerata COLAZIONE TEDESCA: WeissWurst (che significa WURSTEL BIANCO), Brezel (una specie di tarallo fatto di pane), una crema che non mi ricordo come cazzarola si chiama, comunque dal sapore agro-dolce (in definitiva fa cagare...) e ovviamente da bere tanta cara amata bionda BIRRA.


Ho provato questa colazione alle 11 del mattino. Ho fatto il bis. Anche di birra. Emotions...


FOTO 3 - Come Willy Wonka e gli Umpa Lumpa


Proprio come nel film "La fabbrica di Cioccolato", in cui i bambini sognano di visitare la fabbrica di Willy Wonka che produce milioni di kg di cioccolata, così mi son sentito quando mi son trovato questa scena davanti agli occhi. Si, avete capito bene, quelle che vedete sono casse di birra. E sono piene. Ma dico vi rendete conto? C'è il fabbisogno annuale di birra della Cambogia e del Kirgiskistan messi insieme in questa foto! Numeri da far accapponare la pelle...




FOTO 4 - Prese per la gola



Eh già, il fascino italiano parte dalla cucina. Non c'è niente da fare, quando nomini la parola SPAGHETTI davanti ad una ragazza straniera, quella ti cade tra le braccia (per la fame...?). E se poi ne cucini un kilo, allora di ragazze tra le braccia te ne cadono 5 (4 son cadute per intossicazione alimentare, la quinta è caduta per solidarietà verso le altre). Italian fashion.





FOTO 5 - Una presa per...i fondelli?!?!


Chiudiamo con la STRANEZZA DELLA SETTIMANA. Eravamo in una grande sala a mangiare tutti insieme (era la mattina della colazione tedesca!) e ad un tratto, alzando lo sguardo verso il soffito, ho visto qualcosa "fuori posto". Guardate bene anche voi nella foto, in alto: E' UNA PRESA ELETTRICA!!! Mi spiegate a cosa COREA serve una presa elettrica a 4 metri di altezza???
Con questo interessantissimo quesito finisce qui questa ennesima puntata de Le foto della settimana.
Alla prossima. Fatevi sentire. A presto.





martedì 30 settembre 2008

Sempre più su...!

Amici cari, eccola qua la novità di GiroDiBasso: il logo!!!
Ci ho messo un pò a scegliere l'immagine di sfondo, ma alla fine la mia scelta è caduta su questa foto che, per molti , potrà sembrare insignificante. Per me però significa molto. L'ho scattata in un periodo molto importante della mia vita, un periodo che mi ha insegnato tanto. Consideratelo come un pezzo di mondo visto dai miei occhi...
Ora la maggior parte di voi starà pensando: "Si si Marcè, basta con stè cazzate...raccontaci che cacchio stai combinando in Germania! E allora ok, vi accontento.

Cito le parole di un'amica che, ieri, mi parlava della sua passata esperienza Erasmus e mi diceva: "Finalmente anche tu potrai capirmi!". Aveva ragione. Credo che solo chi ha vissuto (o vivrà) l'Erasmus possa realmente capire qual'è il mio stato d'animo. Perchè qui è talmente tutto una novità, un continuo conoscere cose nuove, gente nuova, culture diverse, lingue diverse, facce, volti, sorrisi, figuredimmerda, incomprensioni, rivelazioni, EMOZIONI, che non credo riuscirò mai a spiegare a chi non l'ha vissuto. Non per questo ci rinuncio! Spero, nei prossimi giorni, di riuscire a riordinare un pò le idee e a provare a raccontarvi la mia vita qui.

Un saluto a tutti voi, che ogni giorno, partendo dal basso e facendo cose secondo voi insignificanti, salite poco a poco, senza accorgervene, sempre più su...!

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Alla prossima!

venerdì 26 settembre 2008

Lavori in corso...

Scusate se il blog cambia colore ogni mezza giornata ma sto cercando di renderlo il più possibile leggibile e confortevole (direte voi: "Va beh, per renderlo confortevole devi fare solo una cosa: non scrivere!").
A breve la versione definitiva!
Ora scappo, ho fame e non idea di cosa e dove mangiare!

P.S: Il cibo tedesco non è poi così male...pensavo molto peggio!

P.P.S: Questo panino NON è tedesco, bensì italiano. L'ho fatto (e mangiato) io in territorio italiano qualche tempo fa. Con questa foto voglio testimoniare che in quanto a porcate, a me i tedeschi mi fanno un baffo.

giovedì 25 settembre 2008

L'uragano Erasmus è iniziato

Cari amici, cari conoscenti, cari parenti, cari smatici, cari tatevoli, cari catori…..(potete capire da questo simpaticissimo inizio che io sono sempre il solito idiota…!). Vi avevo lasciato alla vigilia della mia partenza, le mie valigie erano piene ed io ero carico ed eccitatissimo. Bene, dopo 3 giorni non è cambiato nulla…nel senso che le mie valigie sono ancora piene (non le ho svuotate!), ed io sono ancora carico ed eccitatissimo (anzi, molto di più!). La differenza sostanziale è che SONO IN GERMANIA!
Ragazzi miei, è difficile descrivere con le parole tutto ciò che mi sta accadendo in questi giorni…ma ci proverò lo stesso, mi aiuteranno la chitarra di David Gilmour e le keyboards di Richard Wright (lacrimuccia….) che in questo momento stanno suonando nelle mie cuffie l’inizio di “Shine on you crazy diamond” (live at Pulse per essere precisi!).
Il primo pensiero di questo breve racconto che vi regalo lo dedico al viaggio di andata. Un viaggio notturno, bello, intenso ed insonne. Queste sono le parole che ho scritto di getto sul mio cellulare mentre il treno correva veloce verso la meta:

Sono partito da Milano da appena un'ora, il treno si trova ancora in Italia ma io me ne sento già fuori. Fuori dalla mia solita vita, fuori dai soliti schemi, fuori dai ristretti orizzonti che spesso mi limitano. Ora mi trovo in questo scompartimento, le luci si sono spente da poco. Di fronte a me un ragazzo di Taiwan, con il quale ho chiacchierato fino a qualche minuto fa, si è addormentato e chissà cosa sta sognando. Nel posto accanto è rannichiata una bella ragazza australiana e di fronte la sua amica dorme come lei. Nel corridoio tre indiani (due signori sulla quarantina e un'anziana che potrebbe essere la loro madre) son seduti per terra e mangiano un riso speziatissimo. Affianco a loro due ragazzi tedeschi, quasi stesi sulla moquette azzurra che ricopre il pavimento, giocano a carte, forse a poker. In questi pochi metri quadrati delimitati dalle pareti del vagone c'è un pezzo di mondo che sta viaggiando con me. Il mondo, in tutta la sua varietà, nelle sue infinite forme e colori, mi sta chiamando a sé...e io, fra poche ore, sarò arrivato a destinazione, pronto ad iniziare questa incredibile avventura che ancora stento ad immaginare. Ancora poche ore ed assisterò alla mia prima alba tedesca. L'alba di un nuovo capitolo della mia vita.”

Se devo essere sincero, la mia prima alba non l’ho vista: appena arrivato a Karlsruhe (erano le 4:26 del mattino) c’era una nebbia degna della migliore Pianura Padana! Ma era l’alba simbolica la cosa importante!!!
Appena sceso dal treno il turbine di eventi è partito, come un uragano che non puoi controllare. Non posso descrivervi la mia prima giornata per intero, anche perché è durata ben 24 ore visto che sono andato a dormire alle 4:30 del giorno dopo…vi dico soltanto che una quantità enorme di volti-voci-luoghi-nomi-suoni-lingue mi ha travolto!!! Indescrivibile!
Più o meno nello stesso modo son passati il secondo e il terzo giorno e, ne son sicuro, i prossimi giorni saranno ancora più intensi e ricchi di emozioni.
Il posto in cui vivo qui è immerso nel verde, ed ogni giorno percorro questi boschi respirando intensamente la vita che c’è nell’aria. Come un incallito fumatore sento che mi entra dentro, scende nei miei polmoni e si diffonde nel corpo e nell’anima e mi rende felice ed orgoglioso di essere vivo.
Amici miei, mi sento troppo bene. La frase “Sto bene” spesso viene detta senza pensarci, ma io ci penso eccome…e sto bene davvero!!!
Ora vi saluto, vado a prepararmi per uscire.
Buona vita a tutti. A presto!

sabato 20 settembre 2008

Sono tornato!

Ebbene si.
Sono passati ormai più di sette mesi dal mio ultimo post. Sette mesi. Sono cambiate un universo di cose in questi sette mesi. E' stato tracciato un solco tra la mia vecchia vita e questa nuova. Sono cambiato, e tanto, in questo periodo. Il mondo intorno a me è diverso, lo osservo attraverso occhi nuovi, vedo nuovi colori, sento nuovi suoni e profumi, leggo parole nuove.

E ora sono qui, in carne, ossa, occhiali e basette, a raccontarvi questa mia nuova vita.

Domani, amici miei, si parte. Destinazione Karlsruhe, Germania. Vivrò lì per un anno. La mia vità continuerà a cambiare, ad evolversi, ad arricchirsi, a crescere come una grande pianta da cui nascono nuovi germogli e poi nuovi rami e poi nuovi fiori e poi ancora germogli.....

GiroDiBasso partirà con me. Se volete potete seguirmi anche voi.

A presto. Chiudo le ultime valigie e sistemo le ultime cose. Vi abbraccio tutti.

lunedì 11 febbraio 2008

Omaggio musicale a Super Mario

Qualcuno di voi si sarà chiesto perchè, nonostante il nome di questo blog si riferisca chiaramente ad uno strumento musicale, non si parli praticamente MAI di musica. E' vero. Mi sono accorto che raramente parlo di una delle cose più belle al mondo cioè...LA MUSICA ( lo so, ci sono anche altre cose ma cerchiamo di non andare fuori tema!).

E allora MUSICA! E CHE MUSICA!
Vi invito a guardare questi due video PER INTERO. Entrambi i musicisti che vedrete suoneranno a loro modo LA SIGLA DI SUPER MARIO! A mio parere il secondo (il batterista) è un autentico MOSTRO, nonchè VANTO DEL SALENTO visto che è della provincia di Lecce...vi invito ad andare a cercare tutti gli altri suoi video su YouTube. Il suo nome è Andrea Vadrucci, meglio noto come Vadrum! Il suo sito: www.andreavadrucci.com
Anche il pianista comunque non è da meno! Il suo nome è Martin Leung e vive negli Stati Uniti. Ecco il suo sito: www.videogamepianist.com
Fatevi le orecchie!


MARTIN LEUNG





VADRUM!


lunedì 4 febbraio 2008

LE FOTO DELLA SETTIMANA! Finalmente una nuova puntata!

Dopo quasi due mesi di assenza dal blog, finalmente ritorna l'amatissima (da chi?!?!?) rubrica "Le foto della settimana"...ne sentivate la mancanza eh? Nooo???? E va beh, sorbitevi lo stesso questi sprazzi di normale follia quotidiana!


FOTO 1 - E' tornato

Per la gioia di grandi e piccini tra qualche giorno sarà di nuovo tra noi un personaggio del quale sentivamo tutti la mancanza (più o meno come "Le foto della settimana"). Stiamo parlando ovviamente di Rambo. C'è qualcuno che lo aspetta con impazienza, ansioso di DELIZIARE I SUOI AMICI FINO ALLO SFINIMENTO con tutte le battute del nuovo film.......chissà quali massime sostituiranno le ormai celebri "Non sono un turista", "Non è stato Dio a fare Rambo" eccetera....!
Intanto, osservando questa foto, mi sorge spontaneo un interrogativo: ma Giovanni ha quell'espressione perchè sta tentando di fare un'imitazione (mal riuscita!) di Rambo oppure perchè ha IL CUMPA'STE' DIETRO?!?!?!?


FOTO 2 - La legge del (parziale) contrappasso

Ci risiamo. La maledizione dello spaghetto assassino colpisce ancora (clicca QUI e vai a vedere la FOTO 4 se ti sei perso la puntata precedente) . Questa volta, per fortuna, gli spaghetti erano ancora CRUDI, ma fa impressione vedere quella porzione di pavimento, teatro dell'ormai celebre STRAGE DEL DICEMBRE 2007, ricoperta ancora una volta da innocenti spaghetti...





FOTO 3 - Men vs Women


Questa foto rappresenta la dura realtà. Rappresenta il giogo che opprime il genere maschile costretto a sottostare al volere incondizionato del genere femminile. Rappresenta la schiavitù che costringe l'uomo ad obbedire alla donna, senza se e senza ma.
Ma i tempi sono maturi per cambiare. E' ora di dire basta a questo rapporto di subalternità nei confronti delle donne. E' ora di far tornare in primo piano la SUPERIORITA' DEL MASCHIO. Basta!!! Facciamo valere i nostri diritti!!!!
Adesso scusate ma si è fatto proprio tardi...devo prepararmi perchè ho promesso ad Alessia di accompagnarla prima da Sephora, poi da Zara, quindi da Accessorize...poi devo accompagnarla a trovare un'amica, e mentre lei è dall'amica io devo lavarle la macchina...infine devo passare dalla tintoria per ritirare il suo vestito...scusate, scappo!

martedì 22 gennaio 2008

Piccoli momenti di felicità

Oggi, almeno per una volta in maniera seria, voglio parlarvi di un argomento che mi sta molto a cuore. Oggi parliamo di FELICITA'.

Molti storcono il naso quando si tocca questo tasto, perchè spesso la felicità è vista come qualcosa di irraggiungibile, di intangibile, quasi un'utopia: questo succede perchè si associa la felicità al raggiungimento di obiettivi grossi ed importanti...una persona è felice se "HA UN BUON LAVORO", "HA UN LEGAME AFFETTIVO PERFETTO", "GLI STUDI PROCEDONO IN MANIERA IMPECCABILE" eccetera. Per carità, tutti obiettivi sacrosanti. Ma la felicità non può e non deve venire soltanto da questi grandi avvenimenti.

La felicità della quale voglio parlarvi oggi è quella che viene dalle piccole cose quotidiane, "felicità spicciola" la chiamerebbe qualcuno...eppure sono proprio quei momenti, a mio avviso, a rendere positiva una giornata...e giorno dopo giorno, LA VITA. Soltanto se la propria vita è costellata di questi piccoli bagliori si può definire FELICE.

Provate a fare con me questo piccolo gioco mentale: immaginate che ad ogni uomo sia assegnato UN CHILOGRAMMO DI FELICITA' da spendere nel corso di tutta la sua vita. Voi cosa fareste, lo spendereste tutto insieme in un unica, enorme, momentanea esplosione di felicità oppure lo razionereste pian piano, grammo per grammo, nel corso delle vostre giornate?


E' pur vera un cosa: bisogna imparare a cercarseli questi piccoli momenti di felicità, anche a costo, qualche volta, di sacrificare "le cose più importanti"...

Per oggi mi fermo qui, ma è un argomento che voglio continuare ad analizzare in altri post.... quindi continuate a restare sintonizzati!

Alla prossima puntata!

P.S: OVVIAMENTE VOGLIO CONOSCERE IL VOSTRO PARERE IN MERITO! Commentate! Pigroni!

sabato 19 gennaio 2008

Consigli per gli acquisti! - RCS MOBILE

Ebbene si. Anche su GIRODIBASSO vige la legge del vile mercato!
Beccatevi questo spot!!! :-)






Vi consiglio un trucchetto: iscrivetevi e dopo una settimana CANCELLATEVI perchè...LA PRIMA SETTIMANA E' GRATIS!!! ;-) Cosi' non pagherete niente! :-D

Buon divertimento!

domenica 13 gennaio 2008

Il problema non è QUANTO aspetti....ma CHI aspetti!

Dopo le vacanze natalizie (che sono finite da più di una settimana, è vero) e ormai in piena sessione d'esami (sulla quale possiamo stendere un velo...anzi no...UNA TOVAGLIA pietosa!), ci ritroviamo di nuovo qui, su questo blog che proprio nell'anno appena concluso ha visto la luce...e colgo l'occasione per ringraziare tutti quelli che, non avendo una minghia da fare, hanno perso il loro preziosissimo tempo per venire a fare un giro tra queste pagine....meditate gente meditate: il tempo che perdete su GIRODIBASSO non lo recupererete mai più......

Bene, dopo questa considerazione sarcastico-grottesca-fatalistica-demente di inizio anno, possiamo riprendere il cammino che abbiamo interrotto alla vigilia delle vacanze natalizie, cioè LE MINCHIATE!

Iniziamo il 2008 con un'altra sublime interpretazione teatrale. Dopo PALADI' in "La ballata di Mastella" (Clicca QUI se te la sei persa o se vuoi rivederla!), ecco un pezzo di recitato che, ne sono sicuro, riscuoterà un successone sui palchi di tutto il mondo. Stiamo parlando del grande CUMPA'STE', alle prese con una frase CULT, che è la seguente: "Il problema non è quanto aspetti, ma chi aspetti". Una frase piena di significati, di allegorie, di spunti di riflessione...

Godetevi questa interpretazione del grande CumpàStè, supportato da una valida spalla come quella del paziente Alberto che, con la sua ESPRESSIVITA' FACCIALE, ha contribuito a creare un alone di raccoglimento intorno a queste parole....

Ovviamente, come in tutti i grandi film che si rispettino, la scena è stata ripetuta DIVERSE VOLTE...Ecco a voi i 4 CIAK di questa scena:

Ciak 1!
Ciak 2!
Ciak 3!
Ciak 4!