sabato 21 febbraio 2009

Che ne sarà di noi...?

Le mie orecchie erano ancora tappate dal viaggio in aereo, i suoni mi giungevano fastidiosamente ovattati, credo fosse anche un pò colpa del raffreddore che da due giorni mi portavo dietro. Era stato un volo che stranamente (e diversamente dal solito) non mi era piaciuto: il raffreddore appunto, ma anche quel pizzico di uncertononsoché che in quel periodo mi faceva affiorare nella mente domande malinconiche e senza risposte, tipo "Che ne sarà di noi?"...e poi quella fastidiosissima e viziatissima bambina insieme all'ancor più fastidiosissima giovane madre che erano sedute affianco a me in aereo. Francesi, firmate da testa a piedi, la bimba aveva tenuto acceso il suo carinissimo cellulare per tutto il viaggio e aveva chiesto alla tanto carina quanto OCA madre, nell'ordine, di:

1) comprarle ben 3 costose merendine e una cioccolata calda

2) aiutarla a scrivere e a tentare di inviare un sms al padre, seduto nella fila di posti accanto alla nostra

3) prenderle dalla borsa, ovviamente Louis Vuitton, un simpaticissimo Nintendo DS con il quale ha giocato ad alto volume per almeno mezz'ora.

Inoltre aveva RIACCESO il suo simpaticissimo Nintendo DS durante LA FASE DI ATTERRAGGIO, dopo che la hostess gliel'aveva fatto ovviamente spegnere. Tutto questo naturalmente sotto gli occhi della bella e giovane madre, protetti da grossi e lucidi occhiali da sole Armani. Mentre l'aereo atterrava ho visto le mani della bella e giovane madre rovistare nervosamente nella borsa Louis Vuitton, alla ricerca di qualcosa di inspiegabilmente urgente e prezioso. Solo dopo un pò di tempo, ad aereo ormai atterrato, ha trovato e tirato fuori dalla borsa Louis Vuitton il frutto della sua nervosa ricerca: un bel pacchetto luccicante di sigarette Philip Morris, che sicuramente appena uscita dall'aereo avrà fumato in faccia alla simpatica bambina. Non so se l'abbia fatto davvero (ma ci scommetto) perché me ne sono allontanato appena ho potuto, non sopportavo più quel gioioso quadretto familiare. Che ne sarà di noi...?

sabato 14 febbraio 2009

Schegge. Frammenti di vita quotidiana a Karlsruhe. 1 parte

Mi è successo qualche settimana fa. Ero in tram, erano le 7:45 del mattino, alle 8:00 avevo lezione. Il cielo era praticamente ancora mezzo buio, ma il tram, ovviamente, completamente pieno di studenti e lavoratori e mamme che accompagnano i bimbi a scuola. Nel tram, come dappertutto solitamente, regna il silenzio. La gente durante il giorno non parla, bisbiglia a voce bassissima, raramente le voci (dei tedeschi) superano i 5 decibel. Qui è così, ormai ci ho fatto l'abitudine. A un certo punto il tram si ferma. Io ero in piedi davanti alla porta d'uscita, alla prossima fermata dovevo scendere. Iniziano a passare i minuti...ne passano due, tre, quattro, cinque, e il tram ancora fermo lì, in mezzo alla strada. Inizio a guardarmi intorno, a fissare le facce di tutte le persone che, come me, erano rinchiuse da 5 minuti in quel tram immobile. Niente. Tutto normale. Come se nulla fosse. I minuti continuano a passare...6 minuti...7...8...e ancora niente, il tram non si muove e la gente (tanta gente, i tram qui sono lunghissimi, come quelli della linea 4 di Torino...c'erano almeno 200 persone in quel tram) è tranquilla. "MAH" penso tra me e me. Al nono minuto qualcosa succede. Dagli altoparlanti del tram la voce dell'autista farfuglia quattro parole di cui riesco ad afferrare, sommariamente, il significato: bisogna scendere, il tram è bloccato. Le porte si aprono. Tutti i passeggeri scendono dal tram e iniziano a camminare lungo il bordo della strada, formando una fiumana di gente che va ad unirsi alle altre fiumane che, nel frattempo, scendevano dagli altri tram davanti e dietro il mio, rimasti anch'essi bloccati. Migliaia di persone che camminavano sul ciglio della strada. Surreale. Già, surreale perchè tutta questa scena che ho appena descritto si è svolta nel più totale silenzio. Pensate, nell'ora di punta del mattino, quando tutti si affrettano per raggiungere la scuola o l'università o il posto di lavoro, nessuno si lamenta. E' impensabile! E io sorridevo. Perchè pensavo alla stessa identica scena ma in una location diversa, come Torino, o Roma, o Napoli...ve le immaginate le persone chiuse in quel tram per 9 minuti? Ve le immaginate le "iastime" (bestemmie per i non salentini) e le imprecazioni contro l'autista, i mezzi pubblici, il governo, il padreterno e tutte le possibili varianti?