domenica 19 ottobre 2008

Il fumatore di musica




Volare. Volare con la mente, o volare per davvero. Qual'è poi la differenza? In fondo noi siamo fatti per la maggior parte di pensiero, quindi volare con la mente vuol dire in fin dei conti volare per davvero.

Volare sulle luci soffuse dell'alba, o sul suono dell'acqua che, dopo la pioggia, cade goccia a goccia dalle foglie degli alberi, o volare sulle ali leggere e vellutate della musica. Già, la musica. Il dono che qualcuno, da lassù, ci ha fatto per dirci che non tutto è perduto, che non è vero che la vita è solo tristezza e dolore, che su questa terra c'è ancora posto per la bellezza, per il sorriso, per la Vita. E' il più gran mistero. Come sia possibile che da una corda che vibra, da un misto di UNO e di ZERO, da una pernacchia soffiata in un tubo di ottone, dal battito di un bastoncino di legno su un pezzo di pelle, dall'aria che passa attraverso mucose e pezzi di carne venga fuori un insieme così talmente perfetto di tempo e note, non lo capirò mai e nessuno potrà mai farlo. Proprio in questa impossibilità di comprenderne il perchè sta la bellezza della musica. Suonare un pianoforte, far vibrare le proprie corde vocali o semplicemente ascoltare la musica prodotta da qualcun altro, e non sapere in quale punto dell'universo è scritta la legge per cui tutto ciò può esistere: è o non è questo un mistero per il quale vale la pena di non pensare, per un attimo, alle cose che ogni giorno di schiacciano, ci sovrastano, ci annientano, ci tolgono la voglia di guardare il blu del cielo e ci obbligano invece a fissare la punta delle nostre scarpe?

E allora spengo la luce, chiudo per qualche minuto la mia porta sul mondo e chiudo anche gli occhi. Ma apro le orecchie, che uso come occhi. La vedo la musica, la guardo passarmi accanto, girarmi attorno, fermarsi ad osservarmi mentre la osservo. Posso vederla solo se ho davvero chiuso gli occhi, se la mia mente è sgombra da qualsiasi altro pensiero che, di solito, è irrimandabile e vitale ma che in questi attimi è inutile. E le sue onde mi cullano, il suo calore mi scalda e la sua brezza mi rinfresca. Volo. E dopo qualche minuto torno sulla terra, rigenerato.
A volte mi sento un "fumatore di musica". Mi capita spesso, durante la giornata, di provare una necessità incombente, una voglia forte e irresistibile. E allora tiro fuori dalla tasca il mio ormai fido e inseparabile cellulare tuttofare (che ha le stessa forma e le stesse dimensioni di un pacchetto di sigarette), metto le cuffie nelle mie orecchie così come il fumatore infila tra le labbra la sigaretta e "mi accendo una canzone", che ha all'incirca la stessa durata di una fumata. Aspiro le note con avidità, mi dà fastidio se qualcuno mi disturba durante questi piccoli istanti di piacere. E alla fine, quando sono arrivato al mozzicone, mi resta addosso il sapore e l'odore, e mi resta dentro qualcosa di ogni canzone che ho ascoltato. Un pò come le sigarette, solo che con quelle l'unica cosa che ti resta dentro è la merda nei polmoni...
Ci sono canzoni che fanno parte del mio DNA. Canzoni che risvegliano in me immagini luminose, o dark, o ambientate in luoghi affollati, o desolati, ricordi di pasta e ceci, di nonno, di velocità, di sconforto, di neve. Me lo ricordo ancora, nevicava quella sera di tanti anni fa, come mai aveva nevicato prima nella mia Squinzano. Io, dalla finestra della mia camera, guardavo i fiocchi scendere dal cielo nero della notte e nello stereo c'era "Bijou" dei Queen (che è la canzone che stai ascoltando in questo momento se hai avuto l'accortezza di premere PLAY all'inizio!). Musica dall'anima che va a fondersi con la realtà, amplificandola.
Faccio finta di essere una persona colta, radical-chic e dai gusti raffinati e chiudo con una citazione. Di Friedrich Nietzsche per l'esattezza:
"Senza musica, la vita sarebbe un errore."

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ammonito

Unknown ha detto...

Eccelso presidente
Non capisco il motivo di tale ammonizione. Richiedo pertanto, con rispetto e prostrazione, spiegazioni a riguardo.

M'inchino

Il suo servo

Lele ha detto...

ueh marcè...
non è che te stai a fumà qualcos'altro no?
E mo basta annusare la colla...

Anonimo ha detto...

La Commissione dopo una breve riunione in camera di consiglio ha rilasciato il seguente comunicato: "Marcè ci era sirda tia preferitu frociu!!!"

Anonimo ha detto...

...fuma fuma, cu _ _ _ _ _ _ _

Anonimo ha detto...

PUTTANAAATE.....(eccetto la citazione, ovviamente!!)

Anonimo ha detto...

Bruno st'articolo sembra l'articolo filosofico di approfondimento di qualche opinionista sul giornale.
Cmq, vedi di non esagerare con la filosofia e li playpause...pensa puru alle cose serie:la birra,le feste,le tedesche,le tr...te

E poi pure alle cose normali, perchè non tutte le cose normali o serie di questo mondo ci schiacciano, ci sovrastano, ci annientano, ci tolgono la voglia di guardare il blu del cielo e ci obbligano invece a fissare la punta delle nostre scarpe.

Ci sono cose impegnative me belle...tanto x fare un esempio.


...e poi la punta delle mie scarpe nu face propriu schifu, e me la guardo solo se voglio. Non mi sento oberato dalla vita. Anche quando non gira proprio come vorrei, ed ho deciso di non farmene condizionare.


Belle cose...

Unknown ha detto...

Hai perfettamente ragione cumpà stè! Ci mancherebbe altro...se la vita fosse fatta solo di cose che ci schiacciano, ci sovrastano, ci annientano staremmo davvero freschi!!! Stai tranquillo, la filosofia me la concedo solo in alcuni rari momenti (autru ca "O FILOSOF"!!!), nel resto delle giornate sono pieno di impegni e altre "COSE SERIE"...!!!
E poi compà, ieri ho iniziato le lezioni, adesso si che sono una persona davvero impegnata!
Neanch'io mi sento schiacciato dalla vita, assolutamente. L'ho detto e lo ripeto ancora una volta: la vita io la vedo come qualcosa che ogni giorno mi regala esperienze, emozioni, batoste, mazzate...spero di continuare a vederla così per il resto della mia vita!

T'abbraccio! (Giovanni Sari docet!)

Anonimo ha detto...

Stè ma tie quandu mai t'ha vista la punta delle scarpe! lo sappiamo che usi uno specchio per guardarti i piedi!

PS: Marcè scrivi "E poi compà, ieri ho iniziato le lezioni, adesso si che sono una persona davvero impegnata!", ma io aggiungo, BUON VIAGGIO! Infedele blasfemo......:-D!